Il ricordo e la storia Azucena
Villaflor e di tutte le madri di Plaza de mayo, insieme allo spettacolo
teatrale “Tanos, abruzzesi d’Argentina” che racconta degli emigranti abruzzesi
in Argentina, scandiranno quest’anno la ricorrenza del 6 marzo a Torre de’ Passeri. Anche quest’anno il Comune, insieme all’Istituto Tecnico Economico, ha aderito alla
Giornata europea dei Giusti, istituita nel 2012 dal Parlamento europeo per
ricordare gli uomini e le donne che, con il loro coraggio, hanno soccorso e
difeso i perseguitati durante genocidi e totalitarismi, organizzando un’iniziativa
in programma proprio lunedì 6 marzo al Parco dei Giusti di via Einaudi (ore 11.00).
Il
nome di Azucena Villaflor, Giusta fra le Nazioni e tra le fondatrici del
movimento delle madri di Plaza de mayo, sarà dunque inciso su una nuova
mattonella all’ingresso del Parco dei Giusti di Torre de’ Passeri,
accanto a quelli dei giusti d’Abruzzo
Vincenzo Baccalà di Lanciano, Alfredo e Giulia De marco e Giuseppina Rucci di
Atessa , Roberto Castracane di Villa Santa Maria, Emidio e Milietta Iezzi di Guardiagrele e Don Gaetano Tantalo di Villavallelonga
– L’Aquila).
Azucena Villaflor aveva quattro
figli quando, nel 1976, con un golpe militare, il generale Jorge Rafael Videla
prese il potere e instaurò la dittatura in Argentina. Otto mesi più tardi, uno
dei suoi ragazzi, Néstor, sparì. Si parla di 30mila desaparecidos in sette anni
di governo. Studenti, operai, sindacalisti, sacerdoti, docenti, psicanalisti,
giornalisti. Tutti accomunati dal fatto di essere considerati un pericolo per
la nazione. Dopo sei mesi senza notizie, Azucena e altre madri decidono di
scendere in piazza, scegliendo di portare nel cuore del potere la voce della
protesta e il 30 aprile 1977 si danno convegno a Plaza de mayo, nel centro di
Buenos Aires, di fronte alla Casa Rosada, sede del governo. In seguito
all'imposizione giudiziaria di non fermarsi né “raggrupparsi”, ma di
“circolare”, le donne decidono di camminare intorno alla piazza. Si presentano
con un fazzoletto bianco in testa, recante il nome del figlio scomparso. Il 10
dicembre 1977, Giornata Internazionale dei Diritti Umani, le Madres pubblicano
un annuncio sui giornali con i nomi dei figli scomparsi. Quella stessa notte,
Azucena viene sequestrata da un gruppo armato, sarà trasferita e reclusa nella
ESMA, una famigerata caserma adibita a luogo di tortura degli oppositori. Pochi
mesi dopo, i suoi resti verranno restituiti dal mare.
Il
messaggio di democrazia e libertà delle Madri argentine, sarà poi affidato al
teatro, con la messa in scena di “Tanos, abruzzesi d’Argentina” del regista
Stefano Angelucci Marino che racconta dell’emigrazione degli italiani nello
stato sudamericano nel 1950 e, in parte del dramma dei desaparecidos durante la
dittatura militare che emerse anche a seguito della coraggiosa battaglia delle
madri di molti ragazzi scomparsi che, organizzandosi nel movimento delle Madres
de Plaza de mayo, ogni settimana scendevano in piazza per chiedere la verità
sulla sorte dei loro figli.
“I Giusti che hanno salvato delle
vite umane ci richiamano al dovere morale di prevenire i genocidi ed ogni forma
di atrocità di massa. Questa Giornata – ha
detto il sindaco Piero Di Giulio - è di particolare significato perché
insegna alle nuove generazioni il valore della responsabilità civile e si pone
in linea con le attività di studio ed approfondimenti che da tempo vengono
portate avanti da Comune ed istituzioni scolastiche. I Giusti che hanno salvato
delle vite umane ci richiamano al dovere morale di prevenire i genocidi ed ogni
forma di atrocità di massa”.
All'incontro, che in caso di maltempo
si svolgerà nella vicina palestra dell’Ite, interverranno il sindaco Piero Di
Giulio e la dirigente dell’Ite Patrizia Corazzini.
L’iniziativa,
messa in campo dal Comune di Torre de’ Passeri e dall’Ite, è sostenuta da
Gariwo, Gardens of the Righteous Worldwide (foresta dei Giusti),
un’associazione nata a Milano nel 2000 su iniziativa di Gabriele Nissim, ebreo,
e Pietro Kuciukian, armeno, per ricordare le figure esemplari di resistenza
morale ai regimi totalitari nella storia del Novecento, anche attraverso
l'istituzione di luoghi della memoria in diverse parti del mondo. (F.P.)
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