Anche quest’anno il Comune, insieme all’Istituto Tecnico
Economico, ha aderito alla Giornata europea dei Giusti, istituita nel 2012
dal Parlamento europeo per ricordare gli uomini e le donne che, con il loro
coraggio, hanno soccorso e difeso i perseguitati durante genocidi e
totalitarismi, organizzando un’iniziativa che ha coinvolto nella mattinata lunedì
6 marzo oltre duecento studenti delle scuole secondarie di primo e secondo
grado del paese.
Alla
cerimonia con gli studenti che si è svolta, in due momenti, fra la sede
dell’Ite e il Parco dei Giusti, sempre in via Einaudi ha preso parte,
con il sindaco Piero Di Giulio, il
vicesindaco Giovanni Mancini e la dirigente dell’Ite Patrizia Corazzini, il
presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco.
La giornata si è aperta con il
racconto della storia di Azucena Villaflor e di tutte le madri di Plaza de mayo,
Giusta
fra le Nazioni e tra le fondatrici del movimento delle madri di Plaza de mayo.
Proprio il nome di Azucena e della Madri argentine dal fazzoletto bianco è
stato inciso su una nuova mattonella all’ingresso del Parco dei Giusti di Torre
de’ Passeri, accanto a quelli dei giusti
d’Abruzzo Vincenzo Baccalà di Lanciano, Alfredo e Giulia De marco e Giuseppina
Rucci di Atessa , Roberto Castracane di Villa Santa Maria, Emidio e Milietta
Iezzi di Guardiagrele e Don Gaetano
Tantalo di Villavallelonga – L’Aquila).
Il
messaggio di democrazia e libertà delle Madri argentine, è stato poi affidato
al teatro, con la messa in scena di “Tanos, abruzzesi d’Argentina” di e con Stefano
Angelucci Marino e Rossella Gesini che hanno saputo emozione l’intera platea. Lo
spettacolo racconta dell’emigrazione degli italiani nello stato sudamericano
nel 1950 e, in parte del dramma dei desaparecidos durante la dittatura militare
che emerse anche a seguito della coraggiosa battaglia delle madri di molti
ragazzi scomparsi che, organizzandosi nel movimento delle Madres de Plaza de
mayo, ogni settimana scendevano in piazza per chiedere la verità sulla sorte
dei loro figli.
“Questa Giornata – ha detto il sindaco Piero Di Giulio - è
di particolare significato perché insegna alle nuove generazioni il valore
della responsabilità civile e si pone in linea con le attività di studio ed
approfondimenti che da tempo vengono portate avanti da Comune ed istituzioni
scolastiche. I Giusti che hanno salvato delle vite umane ci richiamano al
dovere morale di prevenire i genocidi ed ogni forma di atrocità di massa”.
Azucena
Villaflor aveva quattro figli quando, nel 1976, con un golpe militare, il
generale Jorge Rafael Videla prese il potere e instaurò la dittatura in Argentina.
Otto mesi più tardi, uno dei suoi ragazzi, Néstor, sparì. Si parla di 30mila
desaparecidos in sette anni di governo. Studenti, operai, sindacalisti,
sacerdoti, docenti, psicanalisti, giornalisti. Tutti accomunati dal fatto di
essere considerati un pericolo per la nazione. Dopo
sei mesi senza notizie, Azucena e altre madri decidono di scendere in piazza,
scegliendo di portare nel cuore del potere la voce della protesta e il 30
aprile 1977 si danno convegno a Plaza de mayo, nel centro di Buenos Aires, di
fronte alla Casa Rosada, sede del governo. In seguito all'imposizione giudiziaria
di non fermarsi né “raggrupparsi”, ma di “circolare”, le donne decidono di
camminare intorno alla piazza. Si presentano con un fazzoletto bianco in testa,
recante il nome del figlio scomparso. Il 10 dicembre 1977, Giornata
Internazionale dei Diritti Umani, le Madres pubblicano un annuncio sui giornali
con i nomi dei figli scomparsi. Quella stessa notte, Azucena viene sequestrata
da un gruppo armato, sarà trasferita e reclusa nella ESMA, una famigerata
caserma adibita a luogo di tortura degli oppositori. Pochi mesi dopo, i suoi
resti verranno restituiti dal mare.
L’iniziativa,
messa in campo dal Comune di Torre de’ Passeri e dall’Ite, è sostenuta da
Gariwo, Gardens of the Righteous Worldwide (foresta dei Giusti),
un’associazione nata a Milano nel 2000 su iniziativa di Gabriele Nissim, ebreo,
e Pietro Kuciukian, armeno, per ricordare le figure esemplari di resistenza
morale ai regimi totalitari nella storia del Novecento, anche attraverso
l'istituzione di luoghi della memoria in diverse parti del mondo.
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